La sposa di Ravencliff

di Dawn Thompson
traduzione di Alessandra Petrelli
anno di pubblicazione: 2005

TRAMA

Il romanzo ci porta nella Cornovaglia del 1815 dove la giovane Sara Ponsonby, per poter evitare il carcere a cui è stata condannata a causa della bancarotta del padre, deve accettare la proposta di matrimonio per procura che uno sconosciuto le invia tramite una lettera nella quale le spiega che i loro padri erano stati arruolati insieme in India, dove avevano evidentemente instaurando una forte amicizia.

Sara viene quindi accompagnata alla tenuta di Ravencliff, in un castello arroccato su una scogliera a strapiombo sull’oceano e qui conosce il barone Nicholas Walraven, un uomo che la lascia a bocca aperta per il suo fascino e per l’intensità che le trasmette, ma che non sembra disposto a lasciarsi andare con lei e cerca invece di allontanarla, conservando così un forte alone di mistero.
Mentre Sara deve cercare di difendersi dalle insistenti avance di Alex Mallory, vecchio amico di Nicholas, l’attrazione tra lei e il barone aumenta, complicando le cose e portando inevitabilmente a svelare ciò che si nasconde tra le mura del castello.

RECENSIONE

Il romanzo ha un bel ritmo, si legge in modo scorrevole grazie ad una buona sintassi, ai dialoghi ben costruiti e alle valide descrizioni dei luoghi e dei contesti, trattati in modo tale da non risultare pesanti intervalli all’interno della storia, ma rimanendone parte integrante.
L’autrice riesce a rendere interessante anche l’ambientazione della storia, nonostante il tutto si svolga quasi esclusivamente all’interno del castello: permette infatti di scoprire ogni luogo attraverso i passi e gli occhi della protagonista, rendendolo quindi importante anche per comprendere il suo stato d’animo nei vari contesti nei quali si trova.
Risulta facile “entrare” nel romanzo ed esserne trasportati.

La storia rende onore al genere del libro senza cadere troppo nel banale. Il carattere determinato della protagonista permette di dare al romanzo la giusta carica e l’immagine misteriosa ed affascinante del barone rende il tutto intrigante. Le due cose insieme, unite allo stile fluido dell’autrice, spingono a divorare le pagine per poter conoscere ogni loro passo, svelando il mistero e lasciandosi coinvolgere nella loro storia.

Lo stile con cui è scritto lo rende un libro che può essere facilmente apprezzato anche da chi non è un accanito lettore di romanzi rosa, ma rimane consigliato a chi apprezza le storie miste di passione e mistero.


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