BookCrossing
Avete già sentito parlare di BookCrossing? E’ un’attività che può risultare quasi estemporanea al giorno d’oggi, in tempi in cui il concetto di condivisione riporta immediatamente il pensiero al mondo dei social dove immagini, pensieri, video vengono scambiati in continuazione, con una rapidità che spesso non lascia il tempo di recepire emozioni né di creare opinioni tra gli attori di questo “scambio”. In questo modo il concetto di condivisione reale, fisica, materiale fatta anche di confronto si è quasi persa e allo stesso modo facciamo fatica a mettere a disposizione di qualcun altro ciò che è nostro, per paura o gelosia.
Eppure ci sono delle piccole realtà nelle quali proprio i libri restituiscono la vita almeno in parte al concetto di condivisione e al tempo stesso possono far assaporare il senso di unione che può nascere dal mettere a disposizione di altri qualcosa di proprio, regalando al tempo stesso a quell’oggetto la possibilità di oltrepassare i confini che ci circondano rendendoli estremamente estesi.
Il BookCrossing infatti è uno scambio di libri che avviene tra persone sconosciute semplicemente “liberandoli” nei luoghi più vari o in spazi appositamente dedicati per metterli così a disposizione di chi, passando di lì, vorrà portarli con sé. Giunto in nuove mani il libro, una volta letto, viene rimesso in viaggio lasciandolo in un posto diverso o nello stesso in cui è stato trovato per permettergli di raggiungere altre mani, altri occhi e altri luoghi.
Gli spazi dedicati a questo scambio possono essere costituiti da piccole casette o contenitori di vario genere collocati in luoghi di passaggio, a disposizione di chiunque voglia condividere la passione della lettura, ma anche da veri e propri spazi all’interno di bar, sale d’attesa o qualsiasi altro posto nel quale ci sia un transito di persone. I libri possono però essere rilasciati anche in luoghi casuali nei quali potranno iniziare o proseguire il proprio viaggio, come il vagone di un treno, la pensilina della fermata dell’autobus, il tavolino di un bar, la panchina di un parco… qualsiasi luogo in cui possano essere notati e dove chiunque possa decidere con tranquillità di portarli con sè.
Pensate a quanta strada potrebbe fare e quante persone potrebbe incontrare un libro “liberato” su un treno!
Concettualmente il BookCrossing potrebbe essere considerato molto simile all’attività svolta da una biblioteca, dove più persone possono prendere in prestito libri, magari organizzando anche gruppi di lettura per scambiare opinioni, con il vantaggio che i testi sarebbero custoditi e non correrebbero il rischio di essere danneggiati da lunghi viaggi o dall’esposizione agli eventi atmosferici. Tuttavia è il principio stesso a cambiare e il modo in cui il BookCrossing permette ai libri di “incrociarsi”, di “viaggiare” senza necessariamente dover tornare nello stesso posto, ma percorrendo magari migliaia di chilometri, arrivando nelle mani di persone che in condizioni normali non avrebbero mai potuto interagire né raggiungere quello specifico libro, perché non edito nelle loro zone o perché di un’edizione particolare non più reperibile o semplicemente per questioni economiche che non avrebbero loro permesso di acquistarlo.
L’iniziativa ha preso forma in modo concreto nel 2001 quando Ron Hornbaker con l’aiuto della moglie ha dato vita al sito bookcrossing.com con l’obiettivo di “unire le persone attraverso i libri”. Per fare questo hanno ideato un meccanismo che permette di tracciare i libri attraverso l’applicazione di codici denominati BCID (BookCrossing Identity Number) con i quali registrarli sul sito e monitorarne il viaggio, permettendo inoltre a chi li trova di scambiare opinioni con gli altri utenti proprio all’interno del sito.
Il procedimento è molto semplice: dopo essersi registrati su bookcrossing.com si può inserire nel database il titolo del libro che si desidera rilasciare, a questo verrà assegnato un codice univoco che dovrà essere applicato sul volume prima di liberarlo nel luogo che si riterrà più opportuno. Chi lo raccoglierà potrà a sua volta accedere al sito e segnalarne il ritrovamento per procedere poi a liberarlo nuovamente in un altro punto, o nello stesso in cui è stato trovato, affinché possa incrociare un altro lettore che gli permetterà di continuare il suo viaggio. Non c’è alcun obbligo di leggere il libro nè di segnalare su bookcrossing.com il luogo in cui è stato raccolto, ma la cosa più importante per permettere all’iniziativa di continuare è proprio quella di liberarlo nuovamente.
All’interno del sito, oltre alla possibilità di recensire i libri trovati, c’è anche una sezione che permette di richiedere titoli specifici che possono quindi essere segnalati da altri lettori che ne indicheranno il luogo nel quale sono stati avvistati, possono essere messi in circolo come nuovi testi da chi li ha a disposizione e decide di far loro iniziare il proprio viaggio o possono addirittura essere inviati al richiedente tramite “spedizioni regalo” direttamente da chi ne è in possesso.
Attraverso questo progetto Ron Hornbaker ha creato una rete che ha permesso di mettere in contatto e unire lettori che vivono nei luoghi più disparati, permettendo loro di condividere non solo le stesse letture ma fisicamente proprio lo stesso volume.
Se metto in circolo un libro potrei scoprire dopo qualche tempo che lo stesso ha raggiunto le mani di una persona che vive a molti chilometri di distanza da me e che ne starà sfogliando le stesse pagine!
L’iniziativa non prevede che le persone inserite in questa “rete” scambino ulteriori informazioni o debbano in qualche modo instaurare un qualche tipo di contatto e i codici risultano pertanto anonimi, evitando la diffusione di informazioni personali di alcun genere.
Il BookCrossing si muove comunque anche per altri canali, con procedure di rilascio e scambio che non coinvolgono registrazioni e codici, ma che si basano solo dall’idea di lasciare dei libri a disposizione di altre persone in luoghi in cui può far piacere trovarli e leggerli, senza sapere se e verso dove quel testo proseguirà il suo viaggio.
Voi avete mai provato l’esperienza del BookCrossing? Vi è mai capitato di trovare un libro “in viaggio”?
Personalmente credo che l’iniziativa sia molto interessante e rappresenti un modo diverso per creare contatti, per condividere e sentirsi parte di una stessa rete, di un mondo fatto di pagine e parole che sono state parte di momenti della vita di altre persone che hanno stretto tra le mani proprio quel libro e hanno provato il desiderio di lasciarlo a disposizione di qualcun altro in giro per il mondo, magari nella speranza di regalare e condividere con loro anche le stesse emozioni.